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Parole da guardare, innanzitutto, e da ascoltare. Ma anche da toccare, da gustare e da annusare …. fino in fondo, alla radice 

Parole estrapolate, troppo usate o troppo poco, e in tal caso sono da riscoprire, riabitare e magari addomesticare

Parole specchio, parole scatola cinese. E pure parole chiave, che chissà quale        serratura aprono, e parole calamita… perché una tira l’altra

Parole ironiche o grevi, garbate o impertinenti, sobrie o sofisticate. E, ancora,          parole curiose, evocatrici, dispettose, caleidoscopiche

Parole che ce le hai sempre lì, a portata di mano, se non – ahimè! – sulla punta della lingua, e parole da entrarci dentro solo in punta di piedi

Questo blog è una bottega delle parole. Qui la parola si mette in gioco e si        trasforma. 
Allora si esibisce, sorprendente e coraggiosa funambola, sul filo teso di un    discorso che è prima di tutto narrazione di sé e, in quanto tale, fa appello a    desideri e ambizioni.

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