Storie di latte e di formaggini.
Il sabato sta finendo e Amanda è pronta per andare a letto.
Prima di infilarsi sotto le lenzuola, prende il libro regalatole da nonno Osvaldo e propone alla mamma:
«Ne leggiamo insieme qualche pagina?»
La mamma sbadiglia.
«Stasera no, ti prego. Amanda! Robertino mi ha fatto passare una notte in bianco e ho un sonno che….»
«Va bene, non importa!» taglia corto Amanda. «Vorrà dire che mi leggerò il libro da sola».
La mamma, che si aspettava un altro capriccio, si meraviglia dell’arrendevolezza di Amanda ed è lì per lì per cambiare idea. Ma alla fine la stanchezza ha il sopravvento, così se ne va a dormire, ringraziando il cielo di non dover sostenere un nuovo scontro.
«D’accordo, leggine pure un po’ da sola, senza far tardi!» conclude nel dare la buonanotte ad Amanda. «E non ti preoccupare, se ti addormenti con la luce accesa! Tanto ci pensa papà a spegnerla.»
Amanda risponde di sì e si sistema seduta sul letto, con il librio appoggiato sulle ginocchia.
In realtà un mezzo pensiero di sfogare l’ultimo capriccio le era saltato in mente. Poi, però, il pensiero le è subito rimbalzato via, perché anche i capricci – a forza di prudere per tutto il giorno – arrivano a sera che son distrutti.
Dopo aver schioccato il bacio della buonanotte alla mamma, Amanda sfoglia le pagine del libro.
“Siccome è una raccolta di storie diverse, non è necessario leggerlo dalla prima pagina. Da quale storia comincio?”
La scelta non è facile. Tutte le fiabe sono illustrate da disegni bellissimi e Amanda vorrebbe leggerle tutte.
Così ora non sa se partire dalla storia della Principessa Biancaluce, che abbaglia con la sua pelle candida come il latte o da quella del Nano Ciabattino, il nano che costruisce comodissime pantofoline di burro.
«E se iniziassi con Le avventure del Folletto Soldo di Cacio e della fatta Mozzarella?» esclama ad un tratto, parlando ad alta voce. «Mi sono sempre piaciute le fiabe che raccontano di fiabe e folletti. Ma no!» dichiara un attimo dopo . «Dev’ essere più divertente la storia di Re Puzzone, il re goloso di gorgonzola che non trova moglie per via del suo alito pestilenziale. Oppure la storia della Torre di Groviera o magari quella…»
Amanda è davvero confusa.
«Dal momento che tutte le storie hanno a che fare con latte e formaggio, mi conviene sceglierne una a caso» decide alla fine. «La sceglierò così: aprirò il libro a una pagina qualunque e dove capita, capita!»
Amanda chiude il libro di colpo ma, quando sta per riaprirlo, il libro le scivola di mano e cade per terra.
Si sente un tonfo e… magia! I protagonisti delle store si animano, si staccano dalle figure sul libro e sfilano in processione attorno al letto di Amanda.
Davanti agli altri, vien cantando Biancaluce, con un vestito tutto trine e merletti e una corona di rose bianche tra i capelli.
«Leggi la mia, leggi la mia!» squilla la sua vocina d’argento. «La mia storia è la più bella di tutte».
«Macché! È la mia storia quella che devi conoscere per prima» gracchia un nano barbuto che porta una cesta piena di pantofoline di burro. «Prendi il libro a pagina 7! Con la pagina 7 devi cominciare».
«Non facciamo scherzi, ragazzi!» si intromette un personaggio con i baffi spalmati di gorgonzola. «La precedenza spetta a me, il Re Puzzone!»
«Ohibò! Da quando in qua fate e folletti sono all’ultimo posto?» squittisce un omino seminascosto da un enorme cappello a punta, che avanza al braccio di una donna molliccia e tenera come una mozzarella di bufala.
Amanda non crede ai propri occhi e alle proprie orecchie. Non crede neanche al proprio naso, che avverte distintamente odor di formaggio.
«Non può essere che un sogno. Un sogno che puzza di formaggio, ma sempre un sogno» mormora in un soffio. «Certamente!» ripete a se stessa, prima di crollare sul cuscino. «Io sto già dormendo e questo è il mio sogno».