
C’è un’immagine più suggestiva e misteriosa di un lupo che ulula alla luna? Bruno Tognolini ci offre questa immagine in una breve filastrocca, che gioca con il suono cupo, eppure in qualche modo giocoso, delle parole.
FILASTROCCA LUPA, Bruno Tognolini, dalla raccolta Rima rimani
Ululava l’ululupo
Sulla punta d’un dirupo
Sulla punta d’una duna
Ululava all’ululuna
I ragazzi di una classe quarta della scuola Primaria si sono divertiti a scrivere nuovi versi in rima, utilizzando la filastrocca di Tognolini come modello e sostituendo il lupo impegnato ad ululare con altri animali.
Di seguito alcuni esempi, accomunati dalla presenza costante della notte.
Miagolava il miagogatto
Proprio in cima a un tetto piatto
Nella notte zitta e bruna
Rispondeva miagoluna
(Alessia)
Bubolava il bubogufo:
«Di star solo, sono stufo!»
Nella notte fredda e bruna
Gli parlò la buboluna
(Edoardo)
Chioccolava il chioccomerlo
All’emù, senza vederlo
Nella notte calda e bruna
Gli rispose chioccoluna
(Enea)
Potpottava il potfuretto
curiosando sotto il letto,
per un pelo – che sfortuna! –
non parlò con la potluna
(Ludovica)
Gracidava gracirana
All’ingresso della tana
Invocava la fortuna,
la chiedeva a graciluna
(Martina)
N.B.
Lo sapevate che il furetto potpotta?
Ebbene, il potpottio è un neologismo, un termine onomatopeico, creato proprio per descrivere il verso del furetto, che è un suono simile a pot pot.